I Lingottini alla Pietra di Leone

Conosciuto per le famosissime pastiglie, da oltre un secolo il marchio Leone è sinonimo anche di un ottimo cioccolato e squisiti cioccolatini. Come i Lingottini di cioccolato grezzo alla pietra. Una specialità unica che, ancora oggi, viene prodotta in modo del tutto artigianale con antiche macchine a molazze, rulli e conche unicamente di pietra (porfido e granito). Queste praline di Leone, vendute incartate, sono realizzate seguendo la stessa ricetta del Cioccolato grezzo alla pietra. È un fondente 70% ottenuto da fave di cacao tostate, in azienda, dell’Ecuador, Venezuela e Saõ Tomè, con aggiunta di zucchero grezzo di canna, bacche di vaniglia messicana e stecche di cannella Ceylon, senza burro di cacao aggiunto! Il cioccolato viene lavorato, seguendo il metodo storico, viene Concato in conca piana.

La ricetta di questa specialità, messa a punto da Guido Monero, riprende l’antica formula utilizzata nel ‘700 per servire pregiate cioccolate in tazza! Dal gusto deciso, che viene dai cacao utilizzati ed è proprio del cioccolato fondente, i Lingottini sono allo stesso tempo delicati, e devono questa caratteristica alle 60 ore di lavorazione dell’impasto e alla torrefazione delle fave fatta con aria calda e non a fuoco diretto, che gli consente di preservare l’aroma e il sapore intenso del cacao.

Nella lavorazione dei Lingottini grezzi “alla pietra” il rullo di pietra viene mosso da un braccio meccanico che ripete l’antico e lento andirivieni del “metate atzeco”, una lastra di pietra rettangolare e concava, su cui, a mano, veniva fatto scorrere un piccolo rullo di granito per schiacciare le fave di cacao tostate

La storia di Pastiglie Leone ha inizio nel 1857 in una confetteria vicino ad Alba in cui Luigi Leone produce piccole, deliziose pastiglie, intense e fragranti per deliziare, a fine pasto, i propri clienti. Nel 1934 l’azienda viene acquistata da Giselda Balla Monero. Pioniera dell’imprenditoria femminile scorge nel laboratorio dolciario Leone le potenzialità di una grande azienda e, per attuare la sua visione industriale, decide di trasferire la produzione in un sito più ampio in Corso Regina Margherita 242.

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