Il cioccolatino di Natale è il Pinetto Jeff de Bruges

Il periodo natalizio è l’apoteosi dei cioccolatini, uno dei regali per eccellenza. Immancabili sulle tavole delle feste, cioccolatini, praline, tartufi e ganache stanno vivendo un momento d’oro, anche grazie alla riscoperta di quelli artigianali. Non c’è pasticceria, negozio di dolci, gourmanderia e ovviamente cioccolateria che si rispetti, che non li proponga. E se la novità di questo Natale è rappresentata dagli abbinamenti insoliti per i ripieni, la tradizione vince sempre.

Per noi di napolitains.it il cioccolatino di Natale del 2017 è il Pinetto di Jeff de Bruges, che abbina la tradizione della forma, un alberello in miniatura, all’innovazione del ripieno come ci conferma Laura Margherini del negozio di Varese: “la ricetta non è mai la stessa”. Quest’anno il Pinetto di Natale, infatti, è una classica pralina morbida, il cui ripieno alla nocciola è lavorato con briciole di crêpe dentelle. Le Crêpe dentelles sono biscotti della tradizione bretone e più in generale del Nord della Francia, costituiti da sottilissime sfoglie di pasta arrotolate che vengono utilizzate per accompagnare mousee e gelati, ma anche la cioccolata calda o semplicemente come snack. Il risultato è un cioccolatino importante, nella forma e nel peso, ma delicato e gustoso. Allo stesso tempo è simpatico e gioioso, con i tocchi di colore delle “palline” verdi e rosse distribuite sull’alberello. Veramente un piccolo capolavoro. Tutto da gustare.

Come la gran parte dei cioccolatini di Jeff de Bruges è un “nudo”, cioè senza incarto esterno, con cui si possono creare piccole o grandi scatole solo di “Pinetti”; può essere abbinato ad altri cioccolatini nelle eleganti confezioni che offre la catena di negozi o acquistato singolarmente. Un’idea originale è utilizzarlo come segnaposto sulla tavola di Natale.

Il Pinetto di Natale lo si trova negli oltre 500 negozi di tutto il mondo del brand ideato nel 1986 da Philippe Jambon con l’intento (e la sfida) di unire due grandi tradizioni e culture cioccolatiere: la belga per il rinomato savoir faire nell’arte del cioccolato, e la francese per l’inventiva e la continua ricerca di sapori e gusti inediti.

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